La pandemia derivante dal covid-19, che stiamo subendo in questi giorni, ha modificato diverse abitudini in ognuno di noi, ponendo notevoli limiti alla libertà personale di ogni singolo individuo. A tal proposito, appare opportuno sottolineare, una delle deroghe più importanti nel mondo del lavoro riguarda l’utilizzo dei permessi della Legge 104/92 per assistere un familiare disabile: attraverso il Decreto-legge del 16 maggio 2020, n. 33, si è confermato quanto già previsto dall’articolo 24 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18 convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020 n. 27. È stato previsto, infatti, un incremento dei giorni di permesso retribuiti. In aggiunta ai 3 giorni mensili già previsti dalla legge n. 104/92 (3 per il mese di marzo e tre per il mese di aprile) sarà invero possibile usufruire di ulteriori 12 giorni complessivi per i mesi di maggio e giugno. Siffatti giorni, i quali sono anche frazionabili in ore, possono essere altresì fruiti consecutivamente nello stesso mese.

La possibilità di una truffa ai danni dello stato e dell’utilizzo improprio dei permessi della Legge 104/92

Lo stato, attraverso la deroga sopra descritta, ha voluto giustamente tutelare in misura maggiore le persone che hanno un bisogno di assistenza. Per un’agenzia investigativa non è raro però documentare l’utilizzo improprio o addirittura l’abuso, dei detti permessi utilizzati dal dipendente per assistere un familiare disabile. Tale azione, nei confronti dell’impresa, comporta dei risvolti importanti sia per la produttività aziendale, sia per il bilancio d’esercizio: L’azienda, infatti, dovrà fare a meno di un’unità lavorativa la quale, attraverso l’aggiunta nel comma 1 lettera A del decreto legge n.18/2020 del periodo “di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020”, avrà diritto ad un totale di diciotto giorni per assentarsi da lavoro al fine di assistere un familiare. Ovviamente la mancanza di un’unità lavorativa potrebbe portare altresì ad una limitazione dei ricavi d’esercizio, andando così ad appesantire le casse della società, le quali già hanno subito e subiranno un forte impatto negativo derivante dalla crisi del covid-19.

Con l’aumento dei giorni di permesso usufruibili per assistere un familiare, vi è un forte rischio che il dipendente assuma un comportamento contrario al rapporto di lavoro dipendente, basato sulla fiducia tra le parti.

Tutelare l’azienda tramite l’ausilio di un’agenzia investigativa

Al fine di non avere dei costi spesi inutilmente, come quelli per il personale che utilizza impropriamente i permessi ad egli concessi, un’azienda può rivolgersi ad un’agenzia investigativa per documentare il comportamento fraudolento del dipendente e poter licenziare per giusta causa quest’ultimo. Tale azione comporterebbe due conseguenze estremamente significative: un effetto deterrente per il resto dei dipendenti, i quali sfrutterebbero i permessi della Legge 104/92 esclusivamente per lo “scopum” per il quale è stata emanata giustamente la legge e, nel medio-lungo periodo, dal punto di vista economico, si ridurrebbero quei costi che non generano economicità, ovvero

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